Bach, Cantate I, La strada per Emmaus

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Bach: Cantate I – La strada per Emmaus | Concerto

 

Il Bachfest di Lipsia ha invitato il suo pubblico a scegliere le opere per due programmi di cantate di Bach, ricchi di capolavori: John Eliot Gardiner ha accolto queste preferenze componendo due programmi secondo le raccomandazioni ricevute.
Questo primo programma offre un luminoso dialogo tra la tradizione del mottetto tedesco del XVII secolo e l’arte magistrale di Johann Sebastian Bach, figura tutelare della musica barocca.

 

Il mottetto Wie schön leuchtet di Michael Praetorius apre la serata con un’esclamazione di gioia: la luce divina incarnata nella stella del mattino. Questa immagine poetica e mistica trova un vivido riflesso nella Cantata BWV 1 di Bach, costruita sullo stesso corale luterano. La scrittura ricca di Bach esalta il testo con fasto e profondità, aprendo il tono di questa meditazione musicale.

 

Con Ich bin die Wurzel di Johann Hermann Schein si ritorna a una forma più austera, radicata nella retorica sacra. L’opera illustra l’arte del mottetto germanico, dove la polifonia al servizio della parola esprime una verità spirituale incarnata.

La cantata Ich will den Kreuzstab gerne tragen, una delle rare cantate per voce solista di Bach, rappresenta un momento di profonda introspezione: l’accettazione della sofferenza terrena come passaggio verso la pace eterna. La scrittura è toccante, quasi operistica nella sua espressività.

 

La seconda parte si apre con un altro maestro del mottetto tedesco: Heinrich Schütz. Il suo Ich bin eine rufende Stimme incarna il grido del profeta nel deserto, che annuncia la venuta di Cristo. Il linguaggio musicale è diretto, ma intriso di fervore.

Con la cantata Bleib bei uns, denn es will Abend werden, Bach cattura l’angoscia del crepuscolo – tanto spirituale quanto terreno. Quest’opera, di una tenerezza struggente, ci immerge nell’intimità del credente che implora la presenza divina di fronte alla notte imminente.

 

Il mottetto Ich bin ein rechter Weinstock di Schütz richiama con dolcezza e chiarezza l’immagine biblica di Cristo come vite, fonte di vita e di fecondità spirituale.
Infine, Es erhub sich ein Streit chiude il programma con un affresco trionfale: la lotta cosmica tra Bene e Male, espressa in un linguaggio musicale esaltante, gioioso, quasi celestiale.

Questo percorso musicale, sostenuto dall’eccellenza del Constellation Choir and Orchestra sotto la direzione ispirata di John Eliot Gardiner, mette in luce il soffio teologico e artistico che attraversa oltre un secolo di musica sacra tedesca.


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Programma e cast

Jonathan Hanley, tenore
Alex Ashworth, basso
The Constellation Choir and Orchestra
John Eliot Gardiner, direttore

 

Programma
Prima parte – 50 minuti

 

Michael Prætorius (1571–1621)
Mottetto Wie schön leuchtet

 

Johann Sebastian Bach (1685–1750)
Wie schön leuchtet der Morgenstern, BWV 1

 

Johann Hermann Schein (1586–1630)
Mottetto Ich bin die Wurzel

 

Johann Sebastian Bach
Ich will den Kreuzstab gerne tragen, BWV 56

 

Intervallo

 

Seconda parte – 50 minuti

 

Heinrich Schütz (1585–1672)
Mottetto Ich bin eine rufende Stimme

 

Johann Sebastian Bach
Bleib bei uns, denn es will Abend werden, BWV 6

 

Heinrich Schütz
Mottetto Ich bin ein rechter Weinstock

 

Johann Sebastian Bach
Es erhub sich ein Streit, BWV 19

Cappella Reale di Versailles

La Cappella Reale fu completata nel 1710 alla fine del regno di Luigi XIV. Jules Hardouin-Mansart propose il progetto al re nel 1669. Il Primo Architetto morì nel 1708 senza vedere la fine dei lavori che furono ripresi dal cognato Robert De Cotte. Il monarca regnante veniva solo per le grandi feste religiose dove riceveva la comunione, per le cerimonie dell'Ordine di Santo Spirito, per i battesimi e i matrimoni dei figli reali celebrati dal 1710 al 1789. Questa eccezionale cappella palatina fu utilizzata anche per una vasta gamma di cerimonie religiose, tra cui il matrimonio dell'arciduchessa Maria Antonietta con il futuro Luigi XVI.

Sopra l'altare, intorno all'organo di Clicquot decorato con un fine rilievo del re David, suonato da grandi maestri come François Couperin, la musica della Cappella, famosa in tutta Europa, cantava mottetti ogni giorno durante tutti i servizi religiosi. Oggi risuonano in questa maestosa architettura il Dixit Dominus o il Messiah di Handel, gli Oratori, il Magnificat, le Cantate o le Passioni di Bach, lo Stabat Mater di Pergolesi o il Te Deum di Charpentier.

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